Rimango sempre incredula quando alzo gli occhi ad una parete rocciosa.
Siamo davanti ad un esempio tombale di Incinerazione di Epoca Romana caratterizzata da un alloggiamento a Colombario ed in particolare in questo caso, a celle pentagonali a forma di casetta distribuite con estremo rigore. Esse si susseguono infatti con precisione e continuità matematica.
L'incredibile trama architettonica del rivestimento scultoreo non si limita ai lati interni ma diventa un tutt'uno con i bordi della roccia laterali esterni dove non è dato capire se le celle qui abbiano avuto il loro inizio o visto il loro termine.
Sicuramente ciò che è qui percepibile ad occhio nudo è una geometria divergente con quella che vediamo all'interno dell'ambiente.
E' la prima volta che mi capita di vedere svolazzare sopra la mia testa dei piccioni che se ne vanno da un colombario anche se solo per due secondi dal mio arrivo.
Gli aghi secchi a terra sono oggi riferibili anche all'interno di poche celle isolate tra le file più vicine al suolo sulla parete di fondo alla nostra destra.