MULINO  AD  ACQUA:

DAL  RITRECINE  AL  VANO  DI  MACINAZIONE

 

Un Opificio Idraulico con funzionamento a Ritrecine ovvero a Ruota Orizzontale, non ha bisogno di attendere portate d'acqua particolarmente abbondanti per essere alimentato, inoltre questo tipo di Impianto Molitorio è storicamente il più antico ad essere sfruttato.


I Mulini ad Acqua sono legati alla vita civile della società in cui sorgono e trovo che questo sia un concetto magnifico su cui soffermarmi.


I primi gruppi sociali menzionabili che presiedono l'attività dei Mulini ad Acqua sono Monaci e Feudatari in prossimità dei Castelli. I Mulini ad Acqua erano ritenuti beni così preziosi da essere addirittura protetti da parte di chi li possedeva, per mezzo di una schiera di uomini armati in quanto oggetti di contese egemoniche.


Ancora più interessante diventa specificare che qualora la posizione di un Torrente in prossimità del quale nasceva un Mulino ad Acqua avesse rappresentato una precisa posizione strategica di confine territoriale, si assisteva da parte dei Comuni ad un impossessamento del Mulino stesso attraverso una procedura di fortificazione.


Tutto ciò non fa che confermare la grande importanza che fin da sempre, storicamente, ha assunto l'Acqua nella vita di un uomo.


Come già espresso in altre occasioni, l'Acqua ha infatti sempre garantito una tutela sia ai Nuclei Sepolcrali, sia a tutte le Tipologie Insediative esistenti ma ha ricoperto una tutela anche per quanto riguarda finalità terapeutiche di tipo medico e sacrale che ci derivano a livello storico dal mondo del termalismo.


Non posso a questo proposito non citare l'esempio del rivoluzionario tassello archeologico che aprì alla grande testimonianza sull'esistenza della figura dei medici e della loro scuola, presso i complessi termali.


Non tutti sapranno infatti, che questa certezza ci viene restituita grazie a scavi di superficie condotti dal gruppo archeologico romano, successivi a quelli precedenti effettuati dalla Soprintendenza Archeologia per l'Etruria Meridionale che riportarono alla luce il grande Complesso Termale di Pian della Carlotta a Cerveteri, gruppo dicevamo, che rinvenne in questo Sito un'Iscrizione pur molto tarda perché appartenente al terzo secolo dopo cristo, importantissima.

In questa Incisione troviamo la citazione da parte di uno studente di medicina, di un medico appartenente ad un altro complesso anch'esso termale della Cappadocia del terzo secolo avanti cristo, tutt'ora attivo. È proprio dunque grazie a questa trasposizione tra oriente ed occidente se possiamo essere certi oggi dell'esistenza della presenza di medici all'interno di siti termali, insieme solamente ad un'altra piccola Iscrizione da Ischia.


Ma torniamo dunque ai nostri Mulini ad Acqua perché nel corso del tempo il Mulino ad Acqua diventa un ambiente dove potersi trattenere a lungo in amabili chiacchiere in attesa della consegna della farina da parte del Mugnaio proprio come paradossalmente, potrebbe significare oggi per noi ritrovarsi dal parrucchiere o magari presso una lavanderia a gettoni.


Ma qual'e' in particolare l'epoca storica in cui si sviluppa il Mulino ad Acqua?


Dobbiamo considerare che dapprima l'umanità era coinvolta in prima persona, manualmente, in un grande sforzo fisico nel compimento del processo di macinazione di grano e cereali là dove in epoca preistorica si era costretti addirittura a battere sui chicchi di grano con una pietra.

In epoca invece romana questa prassi veniva messa in consegna al bestiame insieme ancora alla forza di braccianti schiavi, classi meno abbienti ma anche persone condannate proprio a questa specifica pena i quali movimentavano pesanti Macine dette Macine a "Clessidra". In particolare questa procedura era annoverata anche come Stile Pompeiano perché molto in uso a Pompei.

Se comunque fu nel primo secolo avanti cristo che si diffuse il ruolo del Mulino ad Acqua, solo con l'avvento del Cristianesimo cesserà del tutto l'impiego umano.


Nel corso del novecento i Mulini ad Acqua iniziano poi ad essere abbandonati e vengono sostituiti dalla Macinazione Elettrica.


I Mulini ad Acqua che vedono il loro pieno sviluppo nel periodo centrale del Medioevo sono così in grado di sostituire la forza umana sfruttando l'energia idrica che la macchina a Ritrecine già ampiamente descritta nelle pubblicazioni dei precedenti Mulini ad Acqua presi in esame, tramutava in energia meccanica permettendo la rotazione del Palmento o Macina superiore rispetto ad un'altra Macina complementare posta al di sotto che invece rimaneva ferma.


Con questa precisazione ci addentriamo in questo Video dove rispetto agli altri Mulini ad Acqua pubblicati, questo Mulino si rende motivo di approfondimento ideale perché per la prima Volta oltre al più solito Vano del Ritrecine, saliamo al Vano superiore raramente conservato, ovvero al Vano di Macinazione dove sono qui visibili due enormi Macine o Palmenti sovrapposte, adagiate all'interno di una Vasca in legno per la raccolta della Farina.


Ma come mai durante le mie esplorazioni mi imbatto la maggior parte delle volte in Mulini ad Acqua del tipo a Ritrecine?

La risposta è dovuta alla tipologia dei territori geografici esistenti, infatti il loro collocamento risultava particolarmente idoneo in zone di montagna o collina dove era possibile rintracciare un flusso d'acqua a getto rapido anche se appunto come dicevamo all'inizio, dal possibile volume ridotto.

Nonostante la Ruota Idraulica di un Mulino ad Acqua potesse arrivare anche ad una velocità rotatoria di circa centocinquanta giri al minuto per centoventi chili all'ora in base alla grandezza dell'Opificio Molitorio, la Ruota Idraulica in linea generale non riusciva a generare una vera e propria produzione di farina a livello commerciale mentre si prestava benissimo alla macinazione dei cereali destinati al consumo delle famiglie contadine, tanto che divenne prerogativa di una società agricola legata all’autoconsumo.

È proprio in quest'ottica che sono lieta di addentrarmi con voi in queste atmosfere di archeologia industriale dove il bosco viene preso d'assalto dai suoi colori così intensi e rilassanti da enfatizzare anche questo Mulino abbandonato dove il fermo sibilio dell'acqua corrisponde ad un fluire fermo del tempo.

 

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