"L'AEROPORTO NERVI SULL'ALTOPIANO DELL'ALFINA:
OSPITE PRESSO LE ANTICHE ROVINE"
In questo nuovo Video Documentario, mi trovo nel centro pulsante dell'Altopiano dell'Alfina.
Qui, lungo la Piana dell'Alfina, venne distrutto dai bombardamenti Tedeschi durante la seconda guerra mondiale, l'Aeroporto Militare di Castel Viscardo.
L'Aeroporto venne inaugurato il 27 marzo del 1938 ed acquistò particolare pregio grazie al ruolo dell'Ingegner Pierluigi Nervi il quale insieme alla ditta di Ingegneri "Nervi e Bartoli", vinse il concorso di appalto presso la Regia Aeronautica per la costruzione di due Aviorimesse che contenessero come prerogativa principale, un moderato uso di Acciaio per il quale l'Italia era soggetta a costosissime forniture estere.
Nervi adottò così l'utilizzo del Cemento Armato che nonostante avesse lo svantaggio di non poter esser smontato e riutilizzato altrove, permetteva però il grande vantaggio di risparmiare il 70% di acciaio rispetto ad una struttura metallica equivalente.
Oggi di tutto il grande complesso Aeroportuale restano solamente le Rovine catturate nel Video, ove molto spesso la vegetazione non ne permette nemmeno più la visione. Ma non sono poi così pochi i blocchi restanti come si può pensare e sono convinta che molto materiale ci attenda ancora, sotto i nostri piedi.
Il Video apre sui rimanenti Nove Tronconi dei Pilastrini Perimetrali di una Aviorimessa del 1936, sormontati dalla Travatura di Sostegno della gronda inferiore.
Ma una struttura simile come era composta nel dettaglio? Dobbiamo immaginare una struttura formata da due serie di archi in Cemento Armato gettati in opera con un notevole uso di casseforme in legno che andavano ad incrociarsi a 45° con l'asse maggiore dell'edificio, formando un losangato con il lato delle maglie di 4,5 metri.
Tutto ciò era sorretto da una serie di Pilastri. 21 Pilastri sul retro e 7 su ciascuno dei lati per un grande effetto scenico. Frontalmente, per permettere l'ingresso dei Velivoli la struttura era completamente aperta ed era sorretta da una Trave reticolare di 100 metri che sosteneva le guide di scorrimento dei portoni.
Restano in piedi oltre ai Nove Tronconi di un'Aviorimessa, l'Autoparco posto nell'antico ingresso dell'Aeroporto e nel quale oggi entrando possiamo notare i numerosi fori causati dalla guerra che trivello' le pareti, una Cisterna dell'Acqua dove è osservabile lungo la superficie dei sui mattoncini rossi il segno di chiusura dell'antica porta di ingresso, un Cunicolo idrico e residui della Palazzina Comando con un riferimento di ambiente del personale militare.
Ulteriori Brandelli di Rovine sono mimetizzate lungo le antiche strade dove è possibile tutt'oggi scorgere la vecchia pavimentazione.
Il Video termina con un Cippo Funerario che nel 1939 segno' il punto dove avvenne un incidente mortale per due Sottotenenti della Scuola di Pilotaggio di 2° Periodo istituita nel 1936, data in cui viene anche attribuita all'Aeroporto la qualifica di "Aeroporto Armato di III Classe".
APPROFONDIMENTI STORICI: Alessandro di Nicola "L'Aeroporto di Orvieto/Castel Viscardo". - Castel Viscardo 1997.
RINGRAZIAMENTI: Un sentito ringraziamento ad Emiliana Galli e Diego Silvia Frascasti per la loro disponibilità incondizionata e l'affiancamento in loco.
Grazie non in ultimo ai proprietari dei terreni senza il beneplacito dei quali, non avrei potuto costruire questo Documentario Visivo. "Orme", auspichiamo indelebili, di Archeologia Industriale del Nostro prezioso Territorio Vulcanico dell'Alfina.