PIANSANO E IL BAGNO DELLA REGINA:
Dopo la registrazione a Cellere grazie ad un permesso di visita ottenuto presso la sua Cava di Lapilli Rossi dove ho potuto riprendere il fenomeno geologico delle "Bombe Vulcaniche" (Link in alto a sinistra), sono ben felice oggi di analizzare il territorio confinante con il versante di Piansano.
Sono ora infatti a Piansano nella Località di Marinello, proprio alle pendici della Cava di Cellere grazie ad un sopralluogo con il mio Gruppo Archeologico di Piansano che mi ha gentilmente accompagnata perché è doveroso specificare che questa area è una proprietà privata.
La verifica questa volta riguarda quella che si attesta tra le più importanti scoperte di Piansano ma che allo stesso tempo, è la meno nota in assoluto e che paradossalmente sembrerebbe rappresentare uno tra i pochi Siti su cui sia stato applicato uno Scavo Scientifico, ovvero la "Fontana Etrusca".
Sopraggiunta nel Sito mi attende un Monumentale Scavo di forma rettangolare dove interessante è notare che il suo lato maggiore entra nel pendio della collina d'interesse e dunque la parte stretta è rivolta verso valle.
Esso interseca un canale con inclinazione verso sud ed il suo perimetro è costituito da pietre quadrate di Nenfro intermezzate da calce su cui oggi il mio cellulare quasi si incanta per la ripresa flemmatica che effettuo sulla poca porzione visibile oggi, se consideriamo la parte della struttura interrata e l'incidere della vegetazione occultante. Un ritmo slow per infondere consapevolezza visiva. L'obiettivo che, celato dietro l'ennesima Ripresa dai tempi poco convenzionali oltre che dai mezzi poveri nascondo dunque a fatica, è sempre lo stesso insomma.
Adottando una misurazione superficiale riguardante esclusivamente la superficie visibile attuale, ci siamo resi conto che la matematica poco si discosta dagli ufficiali calcoli già in nostro possesso.
Ebbene, il Sito Archeologico misurato per nostre mani risulta di una Lunghezza di circa venticinque metri a fronte dei trenta metri e quarantacinque centimetri ufficiali. Se ne deduce quindi che abbiamo una porzione ipogeica che dovrebbe comprendere cinque metri e quarantacinque centimetri.
La Larghezza si conferma a nove metri e quaranta centimetri mentre l'Altezza ufficiale delle mura sappiamo essere compresa tra i due metri e quaranta ed i due metri e mezzo.
La peculiarità architettonica del Manufatto ha portato alla considerazione più plausibile del ruolo di una Costruzione sia dalla quale attingere acqua sia dalla quale poter lavare. Fabbricati simili esistono senz'altro tutt'oggi in Italia e mi ricordano addirittura la struttura di qualche altro mio Video precedente seppure in versione più semplificata e ridotta nella strutturazione.
Interessante è infatti qui sottolineare alcuni elementi.
Il Sito era munito nel suo lato minore di un'imponente scalinata di pietre quadrate che scendeva nell'interno che aveva una larghezza di tre metri e settantacinque centimetri, in seguito tagliata per fare posto ad un canale di scolo. È proprio in questo punto che si è dedotto che qui l'acqua sorgeva e poteva anche facilmente essere attinta fungendo dunque sia da Fontana sia da Lavatoio Pubblico.
Mentre infatti il taglio e la lavorazione delle Pietre che costituiscono le pareti non sembrerebbero favorire l'obiettivo di un serbatoio d'acqua, evidentemente la Sorgente era così copiosa da garantire un ricambio continuo di acqua attraverso un passaggio di scolo che fluendo permetteva continui riempimenti utili per essere attinta così come pure, attraverso lo scavo di quelle che presumibilmente dovettero essere molte vasche o bacini, si otteneva un approccio da Lavatoio Pubblico.
A fine ottocento, ricordiamo che gli scavi al Monumento interessarono proprio questo momento storico, ci si accorse che il Sito tendeva a ricoprirsi con la terra della collina che si staccava per via del lavorio dettato dalle acque pluviali, la stessa terra rossa e vulcanica tipica del territorio della zona e visibile anche nel Video come nelle immagini fotografiche.
Ma il rischio attuale sembra ricadere un po' nella stessa sorte. È presumibile che il fondale sia riempito da detriti e che in futuro ci sia il rischio che il Fabbricato possa continuare ad interrarsi ancora, fino a scomparire del tutto.
Nella zona intorno al Sito in questione emersero tracce dell'antica esistenza di una Città o Castello ma come mai intanto stabiliamo che il monumento sia Etrusco?
Per rispondere a questa domanda gioca un ruolo fondamentale l'antico ritrovamento di un Cippo Funerario Romano di cui oggi non si ha più traccia purtroppo.
Il Cippo recava un frontone rozzo, venne trovato privo di iscrizioni oltre che di ornamenti pregnanti e venne eretto al di sopra del Sito quando ormai la Sorgente era già da tempo dimenticata e sotterrata.
La Tomba a cui il Cippo si riferisce appartenne all'ultimo periodo romano ma proprio perché il Cippo era di fatto scollegato con la struttura sottostante, sottolinea per deduzione logica e rafforzato anche da precisi Ritrovamenti di Epoca Etrusca, il passaggio di secoli e secoli precedenti in cui dovette necessariamente accadere lo sfruttamento benefico della Fonte prima che questa cessasse il suo funzionamento, proprio in Epoca antecedente, ovvero in Epoca Etrusca.
Per concludere, oltre ad essere stato escluso un Serbatoio Idrico, una totale assenza epigrafica così come la tipologia scultorea bislunga delle mura fecero escludere anche l'esistenza di una Fonte Sacra.
Ma siamo sicuri che la mancanza di Iscrizioni riguardi anche i metri oggi interrati? In teoria credo purtroppo di si.
La porzione interrata di oggi dovrebbe essere stata altrettanto indagata altrimenti non avremmo oggi il calcolo di tutte le lunghezze esatte della struttura.
Sarà dunque questa l'interpretazione giusta oppure potrebbero esistere delle porzioni mai raggiunte? Sicuramente sappiamo a questo proposito, che l'intercettazione di nuove vene d'acqua sul lato maggiore del Sito fece bloccare lo scavo in quella direzione.
Intraprendere oggi un nuovo scavo che riprenda le fila di quanto effettuato oltre un secolo fa, sarebbe un sogno, un passo da giganti nell'archeologia, un voler superare se stessi andando contro tutto e tutti, sfidare le aspettative, rischiare. Significherebbe inoltre avere l'opportunità di intervenire con metodologie sicuramente molto più all'avanguardia rispetto a quelle in uso nell'ottocento.
La difficoltà limitante del riscontro di nuove vene d'acqua a mano a mano del procedere nello scavo si è presentata allora come si potrebbe paventare oggi.
Sicuramente se di sacro al momento vogliamo parlare, in questo Video mi soffermo su una parte della roccia bagnata, indice probabilmente di una residuale scaturiggine in corso tutt'oggi ed inoltre tutta l'area risulta attraversata da ben Tre Sorgenti Naturali perché oltre a quest'ultima di Marinello, a breve distanza, ad altezze topografiche inferiori di circa due vallate al di sotto, troviamo la presenza di due Bottini Idraulici interessati dallo scorrere di ben altre due Sorgenti tutt'ora sfruttate per l'irrigazione che probabilmente andranno a confluire con l'attiguo Fosso delle Streghe ovvero uno dei due Fossi di Piansano.
Impossibile non soffermarsi sull'importanza di queste Sorgenti non solo per la particolare conformazione idrogeologica di Piansano che tendenzialmente non gode della presenza di falde acquifere superficiali, ma anche rapportando il discorso su ampia scala alla penuria di acqua in cui negli ultimi anni la modificazione climatica ci sta aspramente conducendo.
In virtù di un esame di coscienza simile, verranno enfatizzate le due Sorgenti in questione in un ulteriore Video specifico con l'introduzione di un'azione strategica consistente nell'inserimento dell'effetto sonoro di uno "Splash" in grado di sottolineare proprio un Bottino colmo d'acqua al suo interno, elemento dall'esterno altrimenti non documentabile.
QUI SOTTO IMMAGINI, VIDEO E NUOVA DESCRIZIONE SUI BOTTINI LIMITROFI:
PIANSANO E LE SORGENTI NATURALI CON BOTTINO
Precisando che anche queste Opere si trovano in terreni privati, riprendendo il discorso intrapreso al termine della descrizione del Video sulla Fontana Etrusca di Marinello ovvero "Piansano e il Bagno della Regina" (V. Sopra), si diceva di come Piansano sia un Paese incastonato nel cuore della Tuscia che per conformazione geologica non vanta un assetto tale da far si che vi siano presenti particolari falde acquifere superficiali con la quasi assenza generale di Sorgenti.
In questo Video tuttavia, abbiamo una delle poche eccezioni alla regola dove infatti due Bottini Idraulici sono colmati dall'Acqua di ben due rispettive Sorgenti singole che scorrono, insieme alla Sorgente di Marinello, in prossimità del Fosso delle Streghe il quale probabilmente potrebbe essere in alcuni momenti da queste anche alimentato.
Per quanto facilmente queste Sorgenti spesso non rappresentino dei veri e propri acquiferi ma semplicemente degli accumuli locali, quelle analizzate qui a mio avviso possono tranquillamente definirsi acquiferi preziosi e bastevoli tanto da poter essere sfruttati dall'uomo attraverso opere di captazione per mezzo di tubi o drenaggi.
In entrambi i Video quindi sia in Quest'Ultimo sia nel Video Sopra Pubblicato, si nota proprio questo aspetto. Tubi che scorrono lungo la collina o che si dipartono dall'interno di un bottino colmo d'acqua, divengono esempi tangibili di un sapiente impiego atto a fugare sapientemente il rischio di ogni più piccolo spreco.
Queste due Sorgenti sono due Sorgenti di contatto, distinte tra loro ma appunto attigue.
La prima immagine che apre il Video riguarda la struttura più curata di un bottino scandito all'esterno da due aperture a finestra. L'ingresso alto è l'accesso vero e proprio al bottino, profondo diversi metri.
Questo assetto ci permette di fare una "prova sonora" dove lanciando al suo interno una piccola pietra, ascoltiamo il fragoroso tonfo di questa nell'acqua e subito ci è chiara così, la portata del riempimento.
La finestrella bassa invece, serviva per facilitare l'attingimento dell'acqua anche se nel nostro Video questo elementi viene smentito da un assetto esattamente contrario. Il tubo per l'attingimento si trova infatti inserito al di sopra anziché al di sotto. Ma questo è il bello della diretta.
L'altro bottino più malridotto ma più attraente, presenta un'apertura colma di non molta acqua dove due splendide radici si insinuano maestosamente all'interno delle pareti. All'esterno un fontanile in condizioni precarie fa intuire uno straripamento dell'acqua sul piano ad esso frontale tanto da ricreare delle aree di troscia.
Non sappiamo a che Epoca risalgo entrambe le Opere, tuttavia trovo utile fornire questi piccoli moniti perché non solo forgiano un territorio identificandolo, ma anche perché l'aspetto geologico si rende intrinseco alla vita dell'uomo dunque da esso non possiamo prescindere.