IL  COLOMBARIO  E  LA  SCALA  COLOMBARIA:

 

La scenografia di un Manufatto composto da sei scomodi gradini abbozzati, poco incisi, mi conduce su di un pianerottolo unico, fine a se stesso ponendo così, involontariamente in qualche modo, in dialogo il suolo con l'edificio.

A chiusura brusca del pianerottolo interviene la parete di fondo di un Colombario con le sue numerose celle scavate con una certa metodica e scandite da un ritmo che sembra seguire complessivamente, un metodo quasi tipicamente geometrico nei Colombari, tanto che potremmo quasi utilizzare le pareti per giocare a tris.


Come in tutti i Colombari in cui entro, puntualmente anche questo reticolato manifesta alcune disomogeneità che immagino possano essere dettate dall'usura del tempo, da disgregamenti naturali o dal condizionamento delle pareti o forse ancora, perché no, anche da una mano operaia dal sano tocco artigianale.

Tuttavia tengo a specificare comunque l'esistenza di un approccio generale standardizzato.

Tutta la Grotta sembra proprio esser stata oggetto di un progetto di fabbricazione ben preciso.

Misure alla mano infatti, sia le celle scavate nel corpo della rampa di scala quindi su ambedue i lati della pedana rialzata le quali hanno stessa misura e sono oltremodo anche particolarmente profonde e sia la nostra piattaforma rialzata stessa che irrompe al centro della scena, sono frutto di un progetto di precisione svizzera.


Dal momento che la Grotta presenta un piano di calpestio in leggera discesa anche l'altezza della rampa di scala per il segmento incorporato dal pianerottolo, si proietta in discesa diminuendo così la sua altezza a mano a mano che con la sua prominenza, si sviluppa verso l'ingresso.


Dunque a partire dalla destra del nostro ingresso abbiamo un'altezza della piattaforma finale di 260 cm. ,
240 cm. al centro e 330 cm. in prossimità del primo gradino.


Misurando le tre altezze della piattaforma rialzata dal lato opposto ovvero a sinistra del nostro ingresso, le misure coincidono. Abbiamo rispettivamente infatti un'altezza di 260 cm in fondo, 250 cm. al centro e 234 cm. sul finire della lunghezza del pianerottolo.


Abbiamo una lunghezza del pianerottolo di 413 cm. mentre la pedana si restringe verso i gradini dove la misura stringe prima a 150 cm. e poi sul primo gradino a 140 cm. circa.


INTERPRETAZIONI:

Costruire una scala che sacrifichi, interrompendole numericamente, alcune postazioni utili presenti nella parete di fondo, non ha un senso logico apparente.

Non ha molto senso logico nemmeno pensare la scala come utile per raggiungere isolati punti alti, davvero troppo limitati rispetto non solo a tutte le altre pareti presenti ma rispetto anche agli interni di tutti gli altri Colombari esistenti, là dove il problema delle altezze permane da sempre ma non per questo vi troviamo scale posizionate all'interno.


A questo punto se da una parte oggettivamente assistiamo ad uno sfruttamento del corpo della scalinata per intensificare il numero delle celle, se in questo senso si  ragionò, quindi in eccesso, allora automaticamente si dovrà anche evincere che non si optò  per smantellare volontariamente le celle della parete di fondo sacrificando lo spazio a disposizione in tale zona.


Su questo filone credo che la scala possa aver rappresentato un espediente per ovviare ad un problema tecnico presente sulla parete di fondo. Magari un'interruzione della pietra che divenendo più dura in quella porzione non poteva essere scolpita. Oppure al centro la parete era comunque in qualche modo rovinata o crollata.


Perché costruire proprio dei gradini allora e non ad esempio delle colonne o altro? Magari i gradini servivano agli addetti ai lavori per raggiungere il Manufatto stesso durante la sua costruzione.

Sicuramente l'Opera in questione impreziosisce  questo Colombario con il suo grande mistero e restituisce un oggettivo vezzo estetico a discapito forse, di reali praticità particolari.


Trovo interessante precisare che in questa zona studi archeologici hanno sottolineato che la maggior parte dei Siti schierati lungo i costoni tufacei possa riguardare Nuclei Sepolcrali Pre Romani da rimandare a Insediamenti di piccoli villaggi e fattorie esistenti, mentre si ipotizza che alcune Grotte Medievali, alcune delle quali con tramezzi abbattuti in seguito, siano  state Trasformate poi in Colombari.


Riguardo allo specifico ruolo di questa Grotta in particolare, potremmo anche prevedere dunque una destinazione di allevamento produttivo di colombi che vede la sua esaltazione proprio in Epoca Medievale tenendo anche bene a mente pero' i  rimaneggiamenti avvenuti nel corso delle varie epoche storiche là dove anche sopra si accenna appunto a "Trasformazioni".


Sicuramente la presenza di questa breve scalinata costituisce elemento probante di una modernità temporale che scagiona quantomeno certamente lo stereotipo di quell'uomo antico che per le progressioni all'interno dei propri contesti ambientali trovava il suo valido aiuto nello sfruttamento dei tronchi degli alberi!

 

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