BAGNOREGIO  COLOMBARIO  RUPESTRE  1

 

Ogni Sito Rupestre visitato, in questo caso ogni Colombario Rupestre, dimostra sempre similitudine a tutti gli altri lasciandoci tuttavia sempre una lieve novità dettata dal rintracciare ogni volta un approccio costruttorio differenziabile.

Il dettaglio di un elemento, la distribuzione dello spazio nella sua architettura e non in ultimo anche la fattezza che circoscrive ciascuna nicchia possono indicare sfumature di un agire dimenticato.


Parlando di spazio ad esempio, è molto interessante il collocamento dei costoni ospitanti, dove i Colombari Rupestri si inseriscono a picco sul Ciglio di queste creste sporgenti di tufo che circondano pericolosamente le vallate.


Osservando Bagnoregio in quest'ottica, trovo opportuna la definizione di "Butte Temoin", collina testimone, collina isolata, là dove mentre tutto, intorno si appiattisce e consuma questa continua ugualmente a regnare solitaria con splendida centralità.


Quasi potrei definire Bagnoregio un alter ego che prende in prestito l'epiteto di "Butte Temoin" dalla nostra bellissima Rocca Ripesena tutta umbra ma da cui Bagnoregio dista solo pochi chilometri.


A Bagnoregio la splendida centralità è soprattutto quella del fenomeno geologico che si ripercuote nel Rupestre dunque non possono mancare all'appello alcuni esempi di Colombari Rupestri tra i più "disordinati" della zona per la commistione di stili che presentano e che ci disorienta.


Dal punto di vista architettonico il Colombario che prendo in esame qui è distribuito su di uno spazio di buon respiro dettato grossomodo, da due vani rettangolari alti, collegati tra loro da una breve porzione di parete interposta nel fianco del finestrone più prossimo all'ingresso del Sito, che con una leggera sporgenza da esso e poggiando su di un imponente e suggestivo banco con funzione di importante davanzale, alto e lungo, crea in questo punto una falsa colonna corta in cui il sommoscapo ideale, si rende proseguo di un archetto sottilmente percettibile da cui si ottiene il passaggio di comunicazione tra i due Vani.


Se nell'architettura dell'antica Roma le Colonne si spogliano del loro ruolo di sostegno per divenire meri orpelli decorativi tanto da comportare la nascita di una micro corrente che verrà chiamata "Barocco Romano" dove agli elementi strettamente necessari, tipici invece dell'architettura greca, i romani contrappongono colonne e pilastri che non sostengono nulla e dove togliere trabeazioni non significa rovinare tetti, è interessante notare come in un caso come questo, la nostra funzione parietale che è qui ottenuta con un'evidenza di sostegno ma che allo stesso tempo restituisce la sensazione di colonna piccola, diviene allo stesso tempo anche particolare espediente di grazia estetica conciliando entrambe le necessità.

Tale assetto topografico dimostrerebbe particolare affinità con le strutture adibite a Colombario ed in questo caso specifico con destinazione d'uso ad allevamento di colombi.

Tutta la grotta si presenta visibilmente compromessa da forte interramento comportando un'interruzione brusca della linea strutturale di alcune nicchie basse oltre a presentare un tipico piano di calpestio che innalzandosi risulta particolarmente discontinuo là dove la quantità di terra che lo ricopre con disomogeneità, crea degli avvallamenti.


L'attuale condizione architettonica presenta carattere discensionale.


Ma cosa potrei dire sulla discussa funzionalità generale che coinvolge tipicamente i Colombari Rupestri?

Ebbene, seppure per quel che mi riguarda tenda solitamente come già scritto per altri Colombari, ad essere poco curante di una ricerca di verità suprema anche perché obiettivamente a mio avviso, credo che l'argomento necessiti di un approccio sempre molto filosofico ed articolato, da racchiudere in un contesto di complessità di un'indagine che aderisca il più possibile alla consapevolezza implicita dell'esistenza di tutte le numerose eccezioni o sfumature imponderabili che sempre strutturano e colorano la vita di tutti noi in tutte le varie epoche, questo Colombario inserendosi in un contesto storico dove è ben documentato il ruolo della Colombicoltura fin dal milletrecento, merita sicuramente particolare attenzione.


In linea generale trovo sempre interessante e motivo di stimolo per la riflessione, sollevare in questo Sito Web alcune delle domande che sono sicura tutti prima o poi nella vita potrebbero porsi. Chissà mai ad esempio perchè i Colombi oggi non sembrino interessati ad utilizzare questi Colombari? Dove è finito tutto il fervore del volo attraverso Finestre o Finestroni a volte anche imponenti proprio come nel caso di questo Video?

 

Altra incongruenza che potremmo riscontrare consiste nell'impronta in leggera salita dell'interno di queste Nicchie atto a proteggere il nido là dove non solo questo intento nello scavo non sempre è proposto ma a volte addirittura troviamo un pò paradossalmente, Nicchie con forge in leggera discesa.


Una cosa è certa, oggi ormai abbiamo capito che attenerci ad un'analisi delle forge di queste Nicchie non ha molto senso in quanto questo credo sia solamente prerogativa di soggettività costruttorie.

Sappiamo anche bene che i colombi si inseriscono abilmente e con estrema naturalezza in spazi davvero microscopici ma a livello costruttorio anche le misure degli interni delle Nicchie ingannano.

Nicchie più spaziose e Nicchie meno spaziose potrebbero infatti riguardare semplicemente una variazione stilistica imposta da ciascuna epoca storica.

Analizzando il nostro Colombario, se la colombicoltura vuole che le nicchie siano disposte rialzate da terra nelle epoche più recenti, qui il forte interramento non comporta la giusta visibilità oltre il piano di calpestio mentre tale constatazione dipenderebbe ovviamente da quanti metri il Colombario scenda al di sotto del suolo attuale.

Per quanto riguarda in fine i due finestroni presenti nel secondo vano del Colombario di Bagnoregio preso in esame qui, è risaputa l'utilita' di questi ultimi all'interno dei Colombari Rupestri ad uso di allevamento nella misura in cui oltre che nell'agevolare il volo dei Colombi erano anche utilizzati per erogare il calore necessario all'interno del Colombario, utile soprattutto nei mesi invernali.

A questo proposito, la coincidenza sul mio accennare al barocco romano sopra, torna anche in questo caso utile paragone in quanto in epoca romana edifici di Colombari strutturati con finestre grandi e scenografiche erano spesso destinati ad utilizzo funerario così come le stesse erano effettivamente anche altrettanto utilizzate  presso Colombari Rupestri per l'allevamento dei colombi. 

Se infatti le finestre destinate a Colombari d'allevamento, si precisa in fonti antiche, dovevano essere strette per favorire l'ingresso alle sole colombe allontanando volatili rapaci oppure essere munite di uno sbarramento apposito con reti protettive, in questo Colombario non abbiamo nulla di tutto ciò. Le finestre sono appunto importanti finestroni e non hanno alcuna protezione.

Anche se quest'ultimo elemento credo sia meno indicativo in quanto ovviamente se fosse esistita una protezione, oggi potrebbe benissimo essere scomparsa per riadattamenti e o logorio.

 

C'è a questo proposito un altro elemento su cui riflettere. Molto spesso mi è capitato di notare macchie di colore bianco acrilico sul tufo delle pareti interne dei Colombari Rupestri nei punti più disparati e non inerenti agli ingressi.

 

Per quanto possa esser conosciuta la procedura di applicazione di intonaco intorno alle finestre o comunque sulla facciata esterna dei costoni rocciosi per dissuadere animali molesti, altra cosa sono queste colorazioni a mio avviso, quando vengono riscontrate invece negli interni, dei Colombari Rupestri.

Sia quando le tracce di materia bianca sono riscontrabili all'esterno sia all'interno, può comunque a volte diventare complicato un discernimento perchè dobbiamo considerare le alterazioni sia fisiche che chimiche, derivanti dall'esposizione del tufo.

A questo proposito, passando al di sotto del Colombario, in un tratto che diventa più esposto e soprattutto occultato dalla vegetazione che non permette di stabilire bene i confini con il precipizio sottostante, si riscontrano brevi tratti di  materia bianca sull'esterno del finestrone e ai lati dell'ingresso ma che se si osserva bene, troviamo anche in questo caso, distribuite a tratti negli interni. Tale colorazione bianca è ben posta in evidenza nelle immagini che seguono sotto alla descrizione.


Ribadisco che tali precisazioni siano imprescindibili a mio avviso per poter così essere rapportate ai Colombari Rupestri che ci troviamo a visitare.


Il sospetto di vari rimaneggiamenti dell'ambiente è sicuramente legittimo e fa inoltre riflettere lo scavo di queste Nicchie che non sembra preoccuparsi di tappezzare lo spazio della Grotta.

Le Nicchie sono infatti poco presenti se confrontate con la grandezza complessiva del Colombario Rupestre perché anche se interrate, troviamo comunque spoglie tutte le porzioni parietali superiori.

 

SCORRI QUI SOTTO PER VEDERE LE IMMAGINI ED IL VIDEO: